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Porcupine Tree: in uscita il cofanetto di Deadwing

di Redazione
 
porcupine tree

La prima uscita di Deadwing risale al 2005 ed è stato l’ottavo album in studio dei Porcupine Tree dopo il successo di In Absentia, considerato da molti come il primo di una serie di tre album in cui la band raggiunge l’apice dei propri successi artistici.

Includendo i classici singoli Shallow e Lazarus, l’album Deadwing fu la prosecuzione del loro recente successo commerciale, diventando il più venduto del momento.

Deadwing vanta alcuni featuring con importanti musicisti come Adrian Belew (King Crimson) – che suona degli assoli nel brano che dà il titolo all’album e in Halo -, Mikael Åkerfeldt (Opeth) che aggiunge armonie vocali e un assolo di chitarra al brano Arriving Somewhere But Not Here.

Il box deluxe Deadwing con tracce mai sentite prima

Il 3 marzo è la data di uscita del cofanetto in edizione deluxe dei Porcupine Tree che amplia uno dei loro album di maggior successo: Deadwing.

Con tre CD e un disco bonus Blu-ray, questa è la raccolta più completa dell’album insieme al materiale correlato finora.

Basato su una sceneggiatura scritta da Steven Wilson e dal regista Mike Bennion, circa la metà delle canzoni erano state pensato con l’obiettivo di far parte della colonna sonora di quel film, ma quando il film non riuscì ad arrivare alla fase di produzione, Wilson invece li ha resi la base per il prossimo album dei PT, con materiale aggiuntivo scritto in collaborazione con gli altri membri della band.

Disc 1 (CD): Il remaster di Deadwing curato da Steven Wilson nel 2018.

Disc 2 (CD): B-sides e brani aggiuntivi

Disc 3 (CD): Oltre 70 minuti di demo, che offrono uno speciale approfondimento sul processo creativo dell’album.

Disc 4 (Blu-ray): il blu-ray presenta un nuovo “making of” del documentario Never Stop the Car On A Drive in the Dark, il video promozionale di LazarusDeadwing rimasterizzato in 96/24 LPCM stereo, le B-sides in 96/24 LPCM stereo, l’album completo di Deadwing e 4 bonus track in audio surround 5.1 mixate da Elliot Scheiner e Steven Wilson e lo speciale televisivo tedesco “Rockpalast” del 2005 nella sua forma originale di 77 minuti, con un nuovo missaggio e un audio migliorato.

Libro: 108 pagine che sono il cuore di questa collezione, con un approfondimento  della storia della band a cura di Stephen Humphries e rare fotografie di Lasse Hoile oltre agli archivi personali della band.

La storia dei Porcupine Tree: da band di nicchia a leggenda del neo-prog britannico

Porcupine Tree hanno avuto origine nel 1987 come frutto di una collaborazione scherzosa tra Steven Wilson e Malcolm Stocks. Ispirati alle band psichedeliche degli anni Settanta durante la loro giovinezza, in particolare dai Pink Floyd, i due decisero di dare vita a un gruppo fittizio appartenente al filone del rock progressivo, elaborando vari dettagli legati al loro trascorso, passando da una corposa discografia fino a eventi come raduni a festival anni settanta, oltre a parecchi viaggi fuori e dentro le prigioni di stato. 

Non appena Wilson riuscì a mettere abbastanza soldi da parte da poter comprare l’attrezzatura per la registrazione, fu obbligato a creare diverse ore di musica per provare la reale esistenza della sua band.

Sebbene i Porcupine Tree fossero nati come uno scherzo e Wilson fosse anche impegnato in un progetto parallelo dal nome No-Man, dal 1989 iniziò a considerare alcuni dei suoi pezzi potenzialmente commerciabili. 

Nello stesso anno creò una cassetta di ottanta minuti intitolata Tarquin’s Seaweed Farm sotto il nome di Porcupine Tree. Mostrando ancora una volta lo spirito scherzoso del gruppo, Wilson incluse un libretto da otto pagine che conteneva delle informazioni sugli immaginari membri della band, come Sir Tarquin Underspoon e Timothy Tadpole-Jones.

Wilson inviò qualche copia di Tarquin’s Seaweed Farm ad alcune persone che pensava potessero essere interessate alle registrazioni. Il periodico britannico Freakbeat aveva appena iniziato il processo di formazione di una propria etichetta musicale quando ricevette la cassetta. 

Nonostante le miti recensioni del loro operato, ai Porcupine Tree venne subito chiesto di prendere parte alla stesura di una compilation di musica psichedelica, in collaborazione con altre band emergenti. Il processo di composizione fu molto lento e Wilson impiegò circa diciotto mesi prima del suo compimento. Nel frattempo continuò a lavorare su nuovo materiale e, nel 1990, realizzò il secondo demo The Love, Death & Mussolini E.P., pubblicato in un’edizione molto ristretta di dieci copie; l’anno successivo fu distribuito il terzo demo The Nostalgia Factory, che accrebbe la base dei fan della band, continuando ancora a coltivare la farsa che vedeva i membri del gruppo come leggendarie rockstar anni Settanta.

On the Sunday of Life… è il primo album in studio del gruppo musicale britannico  pubblicato il 12 maggio 1992 dalla Delerium Records, la cui lista tracce comprende una selezione del miglior materiale delle due cassette. La restante musica non pubblicata, fu in seguito distribuita all’interno della raccolta Yellow Hedgerow Dreamscape.

Up the Downstair è il secondo album in studio del gruppo musicale britannico pubblicato il 7 giugno 1993 dalla Delerium Records. Fu ben accolto dalla critica specializzata tanto da esser definito come un capolavoro psichedelico, presentando una fusione fra musica elettronica e rock. Questo album segnò la prima apparizione il tastierista Richard Barbieri e il bassista Colin Edwin, entrati successivamente in pianta stabile nella formazione.

The Sky Moves Sideways divenne un successo fra i fan del rock progressivo, tanto che furono “eletti” i Pink Floyd degli anni novanta. Questo fu il primo album distribuito in America e fu accolto da critiche positive. Tuttavia il gruppo si ritenne insoddisfatto della natura del disco, che comprendeva in gran parte composizioni ed esecuzioni del solo Wilson (fatta eccezione per la lunga improvvisazione Moonloop),[1] e si impose l’obbiettivo di far uscire un progetto collettivo.

Signify è il quarto album in studio del gruppo musicale britannico, pubblicato il 30 settembre 1996 dalla Delerium Records ed è considerato dal gruppo come il loro vero e proprio disco di debutto, in quanto non più realizzato sotto forma di disco solista di Wilson.

Stupid Dream è il quinto album in studio del gruppo musicale britannico, pubblicato il 6 aprile dalla Kscope, segnando la svolta compositiva del gruppo verso la forma canzone. Grazie ai primi timidi successi ottenuti dal vivo, i Porcupine Tree cominciano ad ottenere riconoscimento al di fuori dei confini nazionali e il cambio di etichetta, più internazionale, si giustifica come un processo di crescita inevitabile. 

Lightbulb Sun è il sesto album in studio del gruppo musicale britannico, pubblicato nel maggio 2000 dalla Kscope. Dopo la pubblicazione, il gruppo annunciò la firma di un nuovo accordo internazionale con la Lava Records. Ciò portò numerosi vantaggi in termini economici, nonché una migliore promozione del nuovo disco in fase di registrazione rispetto a quelli precedenti; tuttavia l’etichetta richiese al gruppo di fare tournée più lunghi e strutturati, cosa che, come disse lo stesso Wilson in un’intervista, Maitand non si sentiva di fare.Venne scelto come sostituto Gavin Harrison, che aveva in precedenza collaborato con Richard Barbieri.

In absentia è il settimo album in studio del gruppo musicale britannico, pubblicato il 24 settembre 2002 dalla Lava Records, segnò un nuovo inizio dal punto di vista musicale: se i precedenti lavori si caratterizzavano per sonorità più psichedeliche e, talvolta, pop, questo disco dettò una svolta verso una direzione più progressive metal. 
Non è formalmente un concept album, ma molti brani hanno comunque temi molto vicini: serial killer, innocenza infantile estirpata e critiche al mondo moderno sono gli argomenti che permeano i testi di tutto l’album. L’origine del titolo è una locuzione latina che si riferisce ad una situazione in cui un imputato è impossibilitato a presentarsi ad un processo. Il disco ottenne un buon successo, venendo 100.000 copie nel primo anno

Deadwing è l’ottavo album in studio del gruppo musicale britannico, pubblicato nel marzo 2005 dalla Lava Records. Lo stile del disco prosegue il discorso iniziato con In absentia: Steven Wilson per i testi si è rifatto alla sceneggiatura di una storia di fantasmi scritta da lui e Mike Bennion. 
Wilson espresse anche l’idea di volerlo rappresentare in un film. Furono estratti due singoli, Shallow Lazarus, e realizzati video per tre tracce: Lazarus, The Start of Something Beautiful e Glass Arm Shattering. Collaborarono alla realizzazione del disco anche Adrian Belew dei King Crimson e Mikael Åkerfeldt degli Opeth.

Fear of a Blank Planet è il nono album in studio del gruppo musicale britannico, pubblicato il 16 aprile 2007 dalla Roadrunner Records in Europa e otto giorni più tardi dalla Atlantic Records negli Stati Uniti d’America.
Fear of a Blank Planet non si discosta molto dal precedente Deadwing e presenta un rock progressivo influenzato da elementi heavy metal, pop e psichedelici, mostrando una cura particolare per gli arrangiamenti e le melodie.

The Incident è il decimo album in studio del gruppo musicale britannico, pubblicato il 15 settembre 2009 dalla Roadrunner Records che viene presentato sotto forma di doppio CD.
Per la composizione del disco, Wilson venne ispirato mentre si trovava alla guida della sua automobile in autostrada, fermo nel traffico, fiancheggiando un incidente stradale.
Il primo disco consiste nella title track, una suite moderna composta da 14 atti rappresentanti diversi momenti musicali legati fra loro, mentre il secondo disco, slegato concettualmente dal primo, contiene quattro brani.

Closure/Continuation è l’undicesimo album in studio del gruppo musicale britannico, pubblicato il 24 giugno 2022 dalla Music for Nations e dalla Sony Music.
Nato dopo undici anni di pausa dalle scene musicali in una formazione a tre – composta da Wilson, Barbieri e Harrison – l’album ha rappresentato il più grande successo commerciale nella loro carriera musicale.
Frutto di alcune registrazioni avvenute nel corso dell’ultimo decennio, poi portate a compimento durante il periodo pandemico, l’album è carico di sentimenti come travaglio e irrequietezza che si riflettono abbondantemente nei testi dei setti brani in scaletta.

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