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Yesterday: il sogno (e l’ansia) di Paul McCartney

di Redazione
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Era il 1965 quando i Beatles, e in particolare Paul McCartney, diedero vita a una delle canzoni più famose della storia della musica: Yesterday, un capolavoro senza tempo che chiunque ha ascoltato almeno una volta nella sua vita.

E pensare che la storia del brano fu abbastanza travagliata soprattutto nelle sue fasi iniziali, dai momenti della sua registrazione fino agli anni immediatamente successivi alla pubblicazione. Attorno a Yesterday hanno aleggiato per diverso tempo l’ansia e l’insicurezza dello stesso McCartney – vero autore della canzone – ma anche i disaccordi intercorsi tra Paul e il resto della band sul lancio del brano.

Il successo di Yesterday, quindi, non fu immediato ma si materializzò dopo alcuni anni dalla sua incisione. E ancora oggi è nota come una delle canzoni più importanti del secolo scorso, vincitrice di diversi premi e riconoscimenti in tutto il mondo.

Le origini di Yesterday e le insicurezze di McCartney

Yesterday venne pubblicata il 13 settembre del 1965, all’interno dell’album Help!, al termine di una fase di registrazione vissuta molto intensamente da Paul McCartney che curò in prima persona testo e melodia della canzone.

McCartney scrisse la canzone nel corso della tournée francese che la band fece nel 1964. Il brano prese poi forma all’interno degli Abbey Roads Studios, gli storici studi di registrazione londinesi dove i Beatles hanno inciso gran parte del loro repertorio.

Prima del successo epocale che la canzone ebbe sul pubblico di tutto il mondo, le prospettive di Yesterday furono tutt’altro che rosee. Alla base ci fu l’inquietudine di McCartney durante la registrazione del brano ma anche i contrasti tra Paul e il resto dei Beatles. McCartney, infatti, ebbe paura che la melodia di Yesterday potesse essere un plagio di un’altra canzone ma senza sapere di quale nello specifico.

Prima che Yesterday conquistasse il mondo, il suo destino appariva tutt’altro che promettente. McCartney visse con grande ansia le fasi di registrazione, accompagnato dal timore che la melodia potesse non essere del tutto originale. Aveva il sospetto di averla inconsciamente “rubata” da qualche altra canzone, senza riuscire a identificarne una in particolare. A complicare le cose, c’erano anche le tensioni con gli altri membri della band, che non erano convinti dell’opportunità di lanciare il brano.

Il timore principale di Paul era dettato dal fatto che la melodia del brano gli si presentò nel sogno. La mattina seguente McCartney corse subito al piano per comporre la melodia nel timore di perderla tra i suoi ricordi dopo averla sognata. Ma la preoccupazione dell’artista non se ne andò per diverse settimane, nel timore di aver inconsciamente riprodotto nel sogno il motivo di un’altra canzone, e inizialmente la registrò sotto il suo pseudonimo di Paul Ramon. Come da lui stesso affermato, per circa un mese McCartney chiese a diverse persone tra gli addetti ai lavori se conoscessero quella melodia e cominciò a tranquillizzarsi quando vide che non ci fu alcun tipo di rivendicazione da altri.

Le divergenze con gli altri componenti dei Beatles

Le inquietudini di McCartney per un possibile plagio non furono l’unico ostacolo alla canzone: il percorso del brano fu frastagliato anche dai disaccordi che sarebbero nati tra Paul e gli altri componenti dei Beatles – John Lennon, Ringo Starr e George Harrison – poiché quest’ultimi ritenevano che Yesterday non rispecchiasse l’immagine della band; il pezzo, infatti, si distingueva molto dalle altre canzoni registrate dai Beatles in quegli anni e per questo il brano venne pubblicato con ritardo. Va ricordato che Yesterday fu la prima canzone dei Fab Four ad essere realizzata da un solo componente della band anche se da contratto venne accreditata come sempre a firma “Lennon-McCartney”.

Ma alla base dell’uscita posticipata ci sarebbero stati, secondo molti, anche diversità di vedute con il produttore George Martin riguardo all’arrangiamento del brano.

Tutto ciò portò ad un’uscita di Yesterday lontana dai riflettori tanto che gli altri tre componenti del gruppo rifiutarono di pubblicarla come singolo in Gran Bretagna; la canzone uscì soltanto negli Usa – dove la band aveva minore influenza sull’etichetta discografica – come lato B del singolo Act Naturally. Ben presto, però, l’ordine dei due brani venne invertito a causa del grande successo americano riscosso da Yesterday.

Solo più di dieci anni dopo, l’8 marzo del 1976, Yesterday venne lanciata come singolo in Gran Bretagna dopo la fine del contratto tra i Beatles e la casa discografica EMI che, nel giorno prima della scadenza, pubblicò quanti più singoli possibili della band attraverso la sua controllata Parlophone.

Premi e riconoscimenti della “canzone più bella del XX secolo”

A dispetto di un avvio non certo esaltante in Italia (solo sedicesima per una settimana tra i 45 giri più venduti, salvo poi risultare uno dei 100 dischi più venduti dell’anno) Yesterday riscosse sin da subito un enorme successo in tutto il mondo, a partire dagli Stati Uniti dove rimase per 11 settimane nella Billboard Hot 100; conquistò la vetta per diverse settimane in Norvegia e Paesi Bassi mentre Help! fu l’album più venduto per nove settimane nel Regno Unito.

Negli anni Yesterday è diventata un vero e proprio pilastro nella storia della musica. Per capire la portata di ciò che ha rappresentato questa canzone nella cultura di massa basti pensare ai prestigiosi riconoscimenti ricevuti nel tempo come il Grammy Hall of Fame Award nel 1997 o, due anni dopo, la nomina a “canzone più bella del XX secolo” in un sondaggio della BBC partecipato da esperti e ascoltatori; ma anche alla scelta di Mtv e della rivista Rolling Stone nel 2000 di eleggere Yesterday migliore canzone pop di tutti i tempi.

Infine, se vi state chiedendo qual è la canzone che presenta il maggior numero di cover, la risposta è ancora oggi Yesterday, con circa 1600! Nel secolo scorso Yesterday ha avuto in totale circa 7 milioni di passaggi radio-televisivi in tutto il mondo. Numeri che probabilmente saranno stati sufficienti a spazzare via le inquietudini iniziali di Paul McCartney.

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